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Storie dai Tropici

Le Antille Olandesi non esistono più

(Willemstad, Curacao - 11/10/2010)

Da ieri l'arcipelago caraibico ha guadagnato due nuovi paesi: Curacao e St Maarten sono diventati stati indipendenti. Si è sciolta infatti la federazione delle Antille Olandesi, che dal 1954 univa sotto la stessa bandiera le isole di Curacao, Bonaire, St Maarten, Saba e St Eustatius.
Le due isole maggiori hanno chiesto ed ottenuto maggiore autonomia, mentre Bonaire, Saba e St Eustatius si trasformano in municipalità olandesi a statuto speciale.
L'attuale configurazione politica è il risultato di un referendum, in cui tutte le ex colonie olandesi hanno optato per lo scioglimento della federazione, tranne St Eustatius che aveva votato per lo status quo.

Gli ultimi anni erano stati segnati da tensioni e difficili relazioni tra le cinque isole caraibiche, diverse per dimensioni, ricchezza e debito pubblico.
Le due isole maggiori, Curacao, capitale de facto delle ex Antille Olandesi, e St. Maarten, entrambe più turistiche ed economicamente sviluppate, lamentavano di dover sopportare gran parte del carico tributario e contribuire con importi sproporzionati al governo della federazione. Dal canto loro le isole minori, Bonaire, Saba e St Eustatius, si sentivano trascurate dal governo delle Antille e accusavano le sorelle maggiori di non distribuire equamente i fondi.

La separazione consentirà a Curacao e St Maarten di avere ciascuna il proprio parlamento, governo, primo ministro e valuta, il fiorino, e di gestire in proprio le entrate fiscali. Lo stesso aveva fatto Aruba, che si era staccata nel 1986 dopo aver ottenuto l'autonomia dal Regno dei Paesi Bassi.
Bonaire, Saba e St Eustatius, che hanno scelto di essere gestite direttamente dall'Olanda, dovranno invece adottare molte leggi olandesi, comprese quelle più controverse, che riguardano l'aborto, i matrimoni gay e l'eutanasia. Nel gennaio 2011 passeranno al dollaro statunitense.
Diverse migliaia di persone si sono raccolte domenica nelle piccole capitali di Curacao e St. Maarten per festeggiare l'autonomia. Alcuni residenti si sono detti confusi sul proprio futuro e su ciò che il cambiamento di status politico potrà rappresentare per la loro vita. Altri invece esprimono orgoglio e speranza.

Le Antille olandesi raccolgono un campionario di contraddizioni. Turismo, raffinazione del petrolio e finanza offshore sono i pilastri economici delle due isole maggiori. I funzionari del turismo di Curacao, che ha una popolazione di 190.000 abitanti e si trova 65 km al largo della costa del Venezuela, hanno annunciato che l'attuale status politico consentirà di investire maggiori risorse nella costruzione di porti, impianti industriali e nuove infrastrutture turistiche.
Di fatto la costa di Curacao ha già perso ingenti porzioni di terreno pubblico, le spiagge più belle sono ad uso esclusivo dei clienti dei grandi complessi alberghieri, mentre le raffinerie sputano fumo dalle ciminiere. Ma la cartolina dell'isola è la sua capitale, Willemstad, una cittadina con ponti e canali, strade lastricate, case dai colori sgargianti e tetti allungati, che sembrano uscite da un quadro fiammingo.
Piccola ma turisticamente sviluppata, St. Maarten ha una popolazione di 37.000 abitanti e condivide l'isola con Saint Martin, la sua controparte francese.
Isolate e pressoché intatte, Saba e St. Eustatius sono un mondo a parte, che vive ai margini del grande circuito turistico dei Caraibi.
L'Olanda conserva comunque il controllo sulla difesa e sulla politica estera delle cinque isole; nessuna di esse ha infatti votato per la piena indipendenza.

Altri dettagli su: DutchNews.nl


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