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Storie dai Tropici

Good news per le balene?

(Wellington, Nuova Zelanda - 16/4/2010)

Chi è contrario alla caccia alle balene dovrebbe avere due buoni motivi per rallegrarsi.
Il primo: il piccolo stato di Tokelau ha annunciato due giorni fa che anche le sue acque territoriali andranno a far parte del santuario delle balene, portando così a 18 milioni di km quadrati di oceano Pacifico la zona di protezione dei grandi cetacei.

" Le balene non conoscono frontiere e Tokelau darebbe prova di negligenza se non aiutasse le isole del Pacifico a sostenere la protezione delle balene nella nostra regione" ha detto il portavoce di questo piccolo arcipelago che appartiene alla Nuova Zelanda.

Diventano così undici i paesi che uniscono gli sforzi e mettono a fattor comune le proprie acque territoriali a difesa delle balene: oltre a Tokelau, i firmatari dell'accordo sono Australia, Papua Nuova Guinea, Nuova Caledonia, Vanuatu, Niue, Fiji, Cook, Polinesia francese, Samoa e Samoa Americane.

A questo già lungo elenco mancano ancora la Nuova Zelanda, Tonga e altri due territori, Guam e le Marianne settentrionali, che hanno varato leggi che vietano la caccia alle balene nelle loro acque, senza tuttavia ratificare l'accordo sul santuario.

Nonostante la moratoria globale sulla caccia commerciale alle balene in vigore dal 1986 e la creazione nel 1994 di un santuario internazionale nei mari antartici, oltre 3.000 balene sono cacciati e uccise per la loro carne ogni anno.
Il Giappone è il più attivo in questa pratica e opera ai sensi della normativa che consente la caccia alla balena per la ricerca scientifica; seguono Islanda e Norvegia che hanno presentato obiezioni formali alla moratoria per il commercio di alcune specie di balene. Lo stesso ha fatto poi il Giappone

Ed ecco l'altra buona ragione per rallegrarsi: il Giappone ha annunciato di aver catturato appena la metà delle balene che sperava di cacciare quest'anno nell'oceano Antartico, a causa delle azioni di protesta degli ambientalisti.
In questa settimana si discute a Washington di "quote" e di "peace package" per limitare l'opera dei fiocinatori. Fonti vicine alle trattative riferiscono che il Giappone sembrerebbe disposto a contemplare una riduzione significativa del numero di balene uccise ogni anno in Antartico. Ma in cambio di che cosa?

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