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Storie dai Tropici

A Cuba, pronti a ricevere Isaac

(L'Avana, Cuba - 25/8/2012)

A Cuba si vedono i primi effetti di Isaac: la tempesta tropicale si trova ancora a circa 300 km da Guantanamo, ma le onde inferocite spazzano già il Malecon di Baracoa, la città più orientale e più antica dell'isola.
In queste ore Isaac attraverserà le regioni occidentali di Haiti, una nazione da sempre impreparata all'assedio delle piogge di tempesta, che si moltiplicano e impazziscono spinte da raffiche di vento a più di 100 km orari.

A Cuba no, qui è già tutto organizzato per ricevere la tempesta o peggio l'uragano. Malgrado la concreta possibilità che la Sierra Maestra diventi una barriera insormontabile al passaggio di Isaac, l'allerta è stata già lanciata alle 13:00 di ieri (ora locale) nelle province di Holguin, Granma, Santiago de Cuba e Guantanamo.
Le province centrali di Matanzas, Villa Clara, Cienfuegos, Sancti Spiritus e Ciego de Avila devono invece tenersi pronte e seguire i prossimi annunci della protezione civile.

La televisione cubana trasmette, già dalle prime ore del mattino, i bollettini sulle condizioni meteo e continui annunci sulle misure precauzionali da adottare: fare scorta di cibo non deperibile e acqua potabile, fissare tutto ciò che può essere portato via dal vento, proteggere porte e finestre e via dicendo.
La protezione civile non ha ancora ordinato alcuna evacuazione ma ha già allestito gli edifici pubblici per accogliere gli sfollati, caso mai ce ne fossero; e sta chiamando a raccolta medici e personale sanitario da mandare nelle aree più a rischio. Insomma non si può negare, pur tra i tanti errori il regime sa come affrontare i disastri.

Nel corso della storia degli uragani, ci ricorda sul suo blog il meteorologo Jeff Masters, diversi cicloni e tempeste hanno attraversato Hispaniola e Cuba, seguendo un percorso simile a quello preso da Isaac. Alcuni si sono spenti sui rilievi montuosi delle due isole, altri sono sopravvissuti e hanno continuato a seminare distruzione più a nord, in Florida e in altri stati costieri degli USA. E' brutto dirlo, ma nella conta dei morti quasi sempre Cuba ne ha meno degli altri.

Nel 2006 la tempesta tropicale Ernesto transita prima sulle piccole Antille e Porto Rico, poi investe la Repubblica Dominicana e Haiti e raggiunge le regioni orientali di Cuba, lasciandole per ore senza elettricità.
Poi riprende forza e atterra in Florida e ancora in North Carolina. Le vittime in totale sono undici, 1600 le persone sfollate a Santo Domingo, ma a Cuba non ci sono morti e nemmeno si registrano gravi danni alle abitazioni e alle infrastrutture.

Nel 1998 arriva George, un uragano che fece più di 600 morti, la maggior parte dei quali sull'isola di Hispaniola.
A Cuba avevano evacuato la popolazione dalle zone costiere, andando di porta in porta ad avvisare la gente anche nelle fattorie più isolate, mentre Fidel Castro in persona si rivolgeva ai cubani dalla televisione di Stato. L'esercito fu mandato ad aiutare i contadini a raccogliere quel che si poteva nei campi, per salvare il salvabile in una nazione dove nulla si spreca.

George lasciò sul terreno 6 morti a Cuba. Nella Repubblica Dominicana, che fu presa alla sprovvista, i morti furono 380.

Altri dettagli: National Hurricane Center

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