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Storie dai Tropici
Un’isola di rifiuti a nord dei Caraibi
(Portland, USA - 24/2/2010)
Anche l'Atlantico ha la sua pattumiera, un'isola di rifiuti fatta da frammenti di plastica che galleggiano a nord dei Caraibi, tra i 22 e i 38 gradi di latitudine nord. Qualcosa di analogo alla ben nota Great Pacific Garbage Patch, un vortice di spazzatura grande due volte il Texas, che ruota lentamente su sé stesso tra le Hawaii e la California.
E' la conclusione a cui giunge uno studio condotto da ricercatori e studenti del Sea Education Association (SEA), in collaborazione con la Woods Hole Oceanographic Institution e l'università delle Hawaii.
Il gruppo ha effettuato 6.100 campionamenti nell'area dei Caraibi e dell'Atlantico settentrionale, al largo delle coste degli Stati Uniti, utilizzando reti a maglia fine, trainate da un'imbarcazione da ricerca; più della metà dei campionamenti ha rivelato pezzi di plastica galleggianti sulla superficie dell'acqua. Nel punto più denso della chiazza si raggiunge una concentrazione di 200.000 pezzi di plastica per chilometro quadrato.
Si tratta di prodotti di consumo, come resti di bottiglie e buste di plastica, ma la maggior parte dei rifiuti è costituita da frammenti di piccola taglia, fino a 1 cm di diametro. Così l'impatto sull'ambiente marino è ancora più devastante: pesci, molluschi, uccelli e mammiferi, che ingeriscono materie plastiche scambiandole per cibo, rimangono uccisi o sono esposti alle tossine e ai componenti chimici che si accumulano nel loro organismo.
Secondo i ricercatori, la quantità dei rifiuti raccolti in superficie è drammaticamente inferiore in confronto a quella che si trova più in profondità e che soffoca i fondali. Riferisce Greenpeace che ogni anno vengono prodotte quasi dieci milioni di tonnellate di plastica, il 10 per cento delle quali finisce in mare.
Per altri dettagli: BBC news
Anche l'Atlantico ha la sua pattumiera, un'isola di rifiuti fatta da frammenti di plastica che galleggiano a nord dei Caraibi, tra i 22 e i 38 gradi di latitudine nord. Qualcosa di analogo alla ben nota Great Pacific Garbage Patch, un vortice di spazzatura grande due volte il Texas, che ruota lentamente su sé stesso tra le Hawaii e la California.
E' la conclusione a cui giunge uno studio condotto da ricercatori e studenti del Sea Education Association (SEA), in collaborazione con la Woods Hole Oceanographic Institution e l'università delle Hawaii.
Il gruppo ha effettuato 6.100 campionamenti nell'area dei Caraibi e dell'Atlantico settentrionale, al largo delle coste degli Stati Uniti, utilizzando reti a maglia fine, trainate da un'imbarcazione da ricerca; più della metà dei campionamenti ha rivelato pezzi di plastica galleggianti sulla superficie dell'acqua. Nel punto più denso della chiazza si raggiunge una concentrazione di 200.000 pezzi di plastica per chilometro quadrato.
Si tratta di prodotti di consumo, come resti di bottiglie e buste di plastica, ma la maggior parte dei rifiuti è costituita da frammenti di piccola taglia, fino a 1 cm di diametro. Così l'impatto sull'ambiente marino è ancora più devastante: pesci, molluschi, uccelli e mammiferi, che ingeriscono materie plastiche scambiandole per cibo, rimangono uccisi o sono esposti alle tossine e ai componenti chimici che si accumulano nel loro organismo.
Secondo i ricercatori, la quantità dei rifiuti raccolti in superficie è drammaticamente inferiore in confronto a quella che si trova più in profondità e che soffoca i fondali. Riferisce Greenpeace che ogni anno vengono prodotte quasi dieci milioni di tonnellate di plastica, il 10 per cento delle quali finisce in mare.
Per altri dettagli: BBC news
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