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Storie dai Tropici
Salpa il Plastiki e manda un messaggio in bottiglia
(San Francisco, California, USA - 21/3/2010)
E' partita ieri per la sua avventura in oceano Pacifico la prima barca costruita interamente con materiale riciclato. Il Plastiki ha lasciato gli ormeggi alle 9:30 di sabato di San Francisco, poco a nord del Golden Gate Bridge, e sta navigando diretta a Sydney.
Il suo equipaggio, governato dal giovane eco-miliardario David Rothshild, percorrerà 11.000 miglia nautiche (quasi 20.000 km) attraversando la Great Pacific Garbage Patch, una chiazza galleggiante di rifiuti di plastica grande due volte il Texas, che ha meritato il nome di pattumiera del Pacifico.
Il catamarano, lungo 18 metri, non ha la linea elegante che ci si aspetterebbe da una barca d'altura; d'altra parte è stato costruito con plastica usa e getta, che sapienti tecnici e progettisti hanno fuso e indurito per ricavarne un materiale abbastanza resistente da poter affrontare le onde dell'oceano.
Lo scafo della barca è stato rivestito da 12.500 bottiglie di plastica da due litri, riempite di CO2 che danno galleggiabilità al catamarano.
E che, soprattutto, hanno un significato simbolico, tant'è che alcune bottiglie, acquistate da un impianto di riciclaggio, conservano ancora i resti delle loro etichette. "Sono le stesse bottiglie da cui molti californiani hanno bevuto e che poi finiscono in discarica; non voglio demonizzare la plastica, ma dovremmo imparare a riutilizzare e riciclare" ha dichiarato Rothshild in una recente intervista.
Il catamarano è alimentato da turbine eoliche e pannelli solari; due cyclette forniscono ulteriore energia ai computer di bordo e serviranno a mantenere l'equipaggio in buona forma fisica. Anche le vele sono state realizzate con materiale riciclato; persino il gabinetto è connesso ad un sistema di compostaggio.
Un nuovo messaggio in bottiglia che prende il largo, inviato forte e chiaro alla società dell'usa e getta: se riutilizziamo le risorse si può fermare l'inquinamento. Secondo le Nazioni Unite, su cinque bottiglie di plastica, quattro sono gettate via e vanno a rovinare acque e paesaggi.
L'immensa chiazza di plastica del Pacifico è stata scoperta diversi anni fa. Ma recentemente alcuni ricercatori ne hanno trovata un'altra in Atlantico, poco a nord dei Caraibi: una concentrazione di 200.000 pezzi di plastica per chilometro quadrato, più piccoli di un centimetro, che galleggiano sulla superficie dell'oceano e mettono a serio rischio l'intero ecosistema marino.
Durante i tre mesi di viaggio l'equipaggio del Plastiki comunicherà attraverso Twitter e terrà un blog. Tra i partecipanti a quest'avventura c'è Olav Heyerdahl, nipote di Thor e uno degli ispiratori del progetto; e il nome dato alla barca, Plastiki, è in parte un omaggio al leggendario Kon Tiki.
Altri dettagli su: Earth Times
Leggi anche: Tropici in diretta Un'isola di rifiuti a nord dei Caraibi (24/2/2010)
E' partita ieri per la sua avventura in oceano Pacifico la prima barca costruita interamente con materiale riciclato. Il Plastiki ha lasciato gli ormeggi alle 9:30 di sabato di San Francisco, poco a nord del Golden Gate Bridge, e sta navigando diretta a Sydney.
Il suo equipaggio, governato dal giovane eco-miliardario David Rothshild, percorrerà 11.000 miglia nautiche (quasi 20.000 km) attraversando la Great Pacific Garbage Patch, una chiazza galleggiante di rifiuti di plastica grande due volte il Texas, che ha meritato il nome di pattumiera del Pacifico.
Il catamarano, lungo 18 metri, non ha la linea elegante che ci si aspetterebbe da una barca d'altura; d'altra parte è stato costruito con plastica usa e getta, che sapienti tecnici e progettisti hanno fuso e indurito per ricavarne un materiale abbastanza resistente da poter affrontare le onde dell'oceano.
Lo scafo della barca è stato rivestito da 12.500 bottiglie di plastica da due litri, riempite di CO2 che danno galleggiabilità al catamarano.
E che, soprattutto, hanno un significato simbolico, tant'è che alcune bottiglie, acquistate da un impianto di riciclaggio, conservano ancora i resti delle loro etichette. "Sono le stesse bottiglie da cui molti californiani hanno bevuto e che poi finiscono in discarica; non voglio demonizzare la plastica, ma dovremmo imparare a riutilizzare e riciclare" ha dichiarato Rothshild in una recente intervista.
Il catamarano è alimentato da turbine eoliche e pannelli solari; due cyclette forniscono ulteriore energia ai computer di bordo e serviranno a mantenere l'equipaggio in buona forma fisica. Anche le vele sono state realizzate con materiale riciclato; persino il gabinetto è connesso ad un sistema di compostaggio.
Un nuovo messaggio in bottiglia che prende il largo, inviato forte e chiaro alla società dell'usa e getta: se riutilizziamo le risorse si può fermare l'inquinamento. Secondo le Nazioni Unite, su cinque bottiglie di plastica, quattro sono gettate via e vanno a rovinare acque e paesaggi.
L'immensa chiazza di plastica del Pacifico è stata scoperta diversi anni fa. Ma recentemente alcuni ricercatori ne hanno trovata un'altra in Atlantico, poco a nord dei Caraibi: una concentrazione di 200.000 pezzi di plastica per chilometro quadrato, più piccoli di un centimetro, che galleggiano sulla superficie dell'oceano e mettono a serio rischio l'intero ecosistema marino.
Durante i tre mesi di viaggio l'equipaggio del Plastiki comunicherà attraverso Twitter e terrà un blog. Tra i partecipanti a quest'avventura c'è Olav Heyerdahl, nipote di Thor e uno degli ispiratori del progetto; e il nome dato alla barca, Plastiki, è in parte un omaggio al leggendario Kon Tiki.
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