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Storie dai Tropici

Virus Ebola, nuove speranze

(Arizona State University, USA - 6/12/2011)

Siamo sulla strada giusta: un nuovo vaccino contro una delle forme più letali di Ebola si è dimostrato efficace nella fase di sperimentazione preclinica. In più, il preparato è stabile e quindi si può conservare a lungo senza il rischio che perda efficacia, cosa di non poco conto per un vaccino, che può servire quando meno te lo aspetti.

Il virus Ebola - per meglio dire i virus, visto che ne esistono cinque diversi sottotipi – fa la sua prima apparizione nel 1976, quando in Congo, e poco dopo in Sudan, scoppia un'epidemia di febbre emorragica con un tasso di mortalità spaventoso: fino al 90% nel giro di pochi giorni. La medicina è impotente: Ebola uccide prima che l'organismo riesca a sviluppare una risposta immunitaria.
A Yambuku, lungo il fiume Ebola in Congo (ex Zaire), su 318 persone infettate dal virus ne morirono 280 e con loro persero la vita 11 operatori sanitari.

Da allora, ogni certo numero di anni, il virus riemerge dal suo reservoir nelle foreste equatoriali africane e fa altre vittime. L'infezione appare all'improvviso, all'inizio con febbre, vomito, diarrea ed esantema, poi con gravissime emorragie cutanee e viscerali, che nella maggior parte dei casi portano alla morte.
I casi di virus Ebola nel mondo non sono molti, finora se ne registrano circa 2.000; ma la natura particolarmente virulenta del patogeno spinge il governo statunitense, preoccupato di un potenziale uso del virus a scopo terroristico, a finanziare studi sullo sviluppo di un vaccino.

Il nuovo vaccino, ottenuto da un complesso peptidico di sintesi con specifica attività antigenica e non con il metodo di preparazione tradizionale da virus attenuato, promette una serie di vantaggi: garantisce una robusta risposta immunitaria, si produce facilmente in grandi quantità e si conserva a lungo.

La strada comunque è ancora tutta in salita: i dati ottenuti finora si riferiscono a studi preclinici condotti su topi. E non è affatto detto che il vaccino si dimostri ugualmente efficace e ben tollerato anche nell'uomo.
Nel caso dell'Ebola inoltre, ricordano i ricercatori, sarebbe impossibile pensare ad un protocollo di sperimentazione nell'uomo. Per testare il vaccino non resta altro che aspettare lo scoppio di una nuova epidemia. Gli studiosi non sanno quando e dove, ma sanno che il virus Ebola ricomparirà da qualche parte, prima o poi.
Negli ultimi anni focolai epidemici sono stati segnalati in Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Gabon.

Altri dettagli: Arizona State University News

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