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Madagascar

Perché andare

Una vera cuccagna naturalistica per un viaggio in ambienti e paesaggi tra i più belli dell’Africa: ecco a voi il Madagascar. Con un territorio grande due volte l’Italia e una dorsale che si estende per l’intera lunghezza del paese, più che un’isola è quasi un micro continente: almeno cinque zone bioclimatiche diverse e domini naturali che vanno dalla foresta pluviale ai pianori di savane, dalle aree semidesertiche agli altipiani. Una vacanza che si presta a qualsiasi tipo di escursione in habitat peculiari di montagna e di foresta e che si può facilmente combinare con le spiagge bianche e le barriere coralline dell’oceano Indiano.

Il parco più vicino ad Antananarivo è quello di Andasse, un’area collinosa di foresta pluviale nota con il nome francese di riserva Perinei. I percorsi sono fangosi ma ben tracciati e consentono di addentrarsi in una foresta primaria di rara bellezza dove vivono, in speciali programmi di conservazione, molte specie di lemuri presenti sull’isola, come l’indri e il microcebo; lemuri a parte, la ricchezza di vita vegetale ed animale di questo piccolo parco è davvero sorprendente.
Un ambiente di foreste decidue secche è invece quello che si trova ad Ankarafantsika, un centinaio di chilometri a sud di Mahajanga, nell’ovest del paese. Rispetto alla foresta pluviale, il numero di specie è inferiore ma si riscontra un maggiore grado di endemismo. Oltre ad essere un paradiso per il bird watching il parco ospita molti rettili, anfibi e diverse specie di lemuri: i sifaka sono forse tra i più spettacolari e ne costituiscono la maggiore attrattiva, anche perché sono numerosi ed è impossibile non incontrarli. Uno scenario magico si presenta poi sulle rive del lago Ravelobe, nel cuore del parco.

Nell’estremo sud est dell’isola paesaggi e habitat ancora diversi. Andohahela, a poche decine di chilometri da Fort Dauphin (oggi Taolagnaro) copre oltre 70.000 ettari e si estende sui due versanti della catena di Anosy: ad est, il territorio è ricoperto da un manto di lussureggiante foresta pluviale, interrotto da numerose cascate e piscine naturali, ad ovest domina invece la foresta spinosa.
A fare da spartiacque, un’interessante zona di transizione, dove è possibile vedere la Dypsis decaryi, una palma unica al mondo, che sviluppa i suoi rami in tre dimensioni. Tra la vegetazione della zona secca spiccano le didieracee, succulente endemiche del sud del Madagascar, baobab nani e vaniglia selvatica. La fauna è ricca di lemuri, insettivori, rettili ed uccelli.

Infine, il più esteso e forse più visitato parco di foresta pluviale di media ed alta quota è il Ranomafana, poco a nord di Fianarantsoa. In questa cittadina dell’altopiano centrale si respira un’atmosfera molto piacevole; la sua haute-ville, che domina la valle e le risaie circostanti, e la città bassa, con i quartieri più poveri e un vivace mercato, ricordano la struttura urbana di Antananarivo. Le bancarelle degli artigiani vendono vasi, oggetti di vimini, diversi lavori in legno e stuoie ma anche attrezzi e pentole che, per la cronica mancanza di risorse del paese, vengono ancora fabbricati in modo artigianale da molte tribù malgasce che vivono nei villaggi accanto alla nazionale 7.
Percorrere questa strada, che collega la capitale a Tulear attraversando le colline e le vallate degli altopiani, significa veder scorrere immagini di vita quotidiana malgascia: pastori che accompagnano piccoli greggi di zebù, carretti improbabili che trasportano di tutto, ambulanti che vendono quel poco che hanno.
A sud di Fianarantsoa, la nazionale 7 porta al massiccio dell’Isalo, un grande centro del turismo di escursione, gestito dall’ente di protezione ambientale malgascia. Il parco è sconfinato, con paesaggi grandiosi e rocce di arenaria rosa che ricordano l’ambiente del gran canyon americano; ma qui, tra le ripide pareti rocciose, si scoprono cascate e corsi d’acqua circondati da una ricca vegetazione tropicale.

Le formazioni più sorprendenti del Madagascar sono picchi calcarei scolpiti dall’erosione in pinnacoli alti fino a 60 metri, chiamati Tsingy. L’area degli Tsingy di Bemaraha è stata da poco dichiarata parco e, per la sua unicità, è classificata patrimonio mondiale dall’UNESCO. L’interno nasconde luoghi di culto tradizionale e le tombe dei vazimba; lungo i bordi degli Tsingy si possono fare belle escursioni in piroga lungo il fiume Manambola.

Agli appassionati di mare e spiagge il Madagascar offre tante opportunità per appagare pienamente qualsiasi desiderio. A nord del canale del Mozambico, la destinazione più conosciuta è l’isola di Nosy Be, diventata da molti anni un centro turistico attrezzato, dove si passa comodamente una vacanza da villaggio, tra spiagge ombreggiate di palme e una ricca vegetazione profumata di ylang ylang e cannella. I vicini isolotti di Nosy Irania e Nosy Komba, una riserva di lemuri ormai addomesticati, sono circondati da ricche barriere coralline.
Se l’arcipelago di Nosy Be è la scelta 'facile', altre spiagge richiedono maggiore impegno. Nel sud ovest, Saint Augustin e Anakao sono piccoli villaggi che si raggiungono solo via mare da Tulear. Lunghe e bellissime spiagge si affacciano sul mare cristallino di una laguna percorsa quotidianamente dalle piroghe a bilanciere dei pescatori vezo.
Nell’estremo nord del paese la bella baia di Diego Suarez (oggi Antsiranana) è circondata da molte spiagge come quella di Sakalava o di Ramena, affollate di gente locale durante il fine settimana.

Lungo la costa orientale, sempre battuta dai venti, i paesaggi sono grandiosi ma per trovare acque calme ideali per nuotare o fare snorkeling la destinazione giusta è l’isola di Sainte Marie. Circondata da una barriera corallina e da chilometri di magnifiche spiagge, forse le più belle di tutto il Madagascar, è un’isola rigogliosa e piuttosto tranquilla. Poi, da luglio a settembre, Sainte Marie si popola di eco volontari e di amanti del whale watching: il braccio di mare che la separa dalle coste del Madagascar è, infatti, uno dei punti migliori per l’osservazione delle megattere che vengono in queste acque, dopo una lunga migrazione dall’antartico, per dare alla luce i propri piccoli. Vederle è facile, anche dalla costa, ed è davvero una bella esperienza da aggiungere ad un soggiorno di pieno relax.

continua a leggere: Quando andare - il periodo migliore per il tuo viaggio

     
     
     


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